giovedì 11 agosto 2011

Una crisi ridicola

Siamo tutti presi da questa crisi: le borse crollano e poi si riprendono di colpo, nel frattempo lo spread (non è una parolaccia finlandese) è arrivato a trecento punti dopo essere stato a quattrocento. I nostri poveri politici sono a Roma, non possono godersi le loro amate ferie, a fare manovre mentre sindacati e confindustria vanno ogni giorno tutti assieme in gita a palazzo Chigi e tutto ciò perché manca la crescita del PIL!

Che che cavolo è il PIL?: E' l'insieme di tutto ciò che produciamo: telefonini, autovetture, strade, magliette, dentifrici, creme per il viso, farmaci, operazioni chirurgiche, navi, sigarette, giornali, sedute di psicanalisi, pizze, corsi di yoga, salite su una funivia.....
Insomma il problema è che non produciamo di più rispetto a un anno fa: perché nel capitalismo avanzato si deve sempre crescere altrimenti è la crisi.
Ma come, il problema non era il consumismo? Il problema non era che abbiamo troppo cose per le case e non sappiamo più che farcene? Così mi insegnavano a scuola più di trent'anni fa, di questo si parla quando il PIL cresce ma appena comincia non dico a scendere, ma anche solo a non salire abbastanza sono guai....
Nel 1700 si fece la rivoluzione industriale, allora tutto il mondo era quello che noi oggi chiamiamo terzo mondo, la maggior parte dell'umanità (di noi) sgobbava dalla mattina alla sera per produrre semplicemente da mangiare, non c'erano telefoni, riscaldamento, pensioni o sanità. Poi vennero le macchine, e l'uomo asservito alle macchine e così si iniziò a produrre sempre più cose, sempre migliori e arrivarono treni, stoffe, palazzi, reti informatiche e pance piene e genti obese.
Oggi la nostra capacità di produrre è superiore a quella di un anno fa (ciò a causa del fatto che la tecnologia rende sempre più produttive le singole ore di lavoro degli operai) ma forse il problema della mancata crescita è che non sappiamo più che farcene di tutte le cose che abbiamo per casa, forse è venuto il momento di capire che basta così: non abbiamo bisogno di altre cose, abbiamo bisogno di tempo libero per parlare con i nostri vicini, abbiamo bisogno di occuparci di ciò che da un senso alla vita e che non si compra; ma se mi guardo in giro vedo gente al bar a bere alcol e fumare e giocare ai videopoker... e anche questo fa PIL.


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