domenica 12 agosto 2012

Danza cosmica

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Immersi in un cosmo intelligente viviamo vite troppo spesso isolate

ma poi succede qualcosa che interviene fuori e dentro di noi e ci appare la danza cosmica e noi dentro di essa:

la cosa più difficile è accettare di non essere l'unico protagonista ma che tutti lo siamo

e poi si può danzare e essere felici.

venerdì 11 maggio 2012

Sono ancora vivo.

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Ciao miei pochi lettori del blog; non sono morto a causa delle mie diete estreme, sono ancora vivo solo che sono un po' in crisi di ispirazione (o meglio l'ispirazione ce l'ho è la creatività che manca) va be' passerà e ricomincerò a scrivere ...

sabato 14 aprile 2012

5.000

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Bene, Sagredo è arrivato a 5.000 contatti, molti saranno qui per sbaglio ma altri magari no, mi piacerebbe saper qualcosa su coloro che leggono il blog.

giovedì 5 aprile 2012

Come si guarisce dalla disgrafia.

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Qualche tempo fa scrissi un post sulla scuola che vorrei, avevo un po' di idee in testa... Ora riprendo il discorso entrando un po' nello specifico e parlando di un caso particolare.
Noi insegnati siamo abituati ad avere a che fare con tutti i vari dis (lessici, calculici, grafici) che ci propinano gli psichiatri e questi stessi esimi medici a volte vengono a scuola a spiegarci che per questi problemi non c'è niente da fare e allora si deve usare gli strumenti "compensativi" caratteri più grandi, uso della calcolatrice ecc... Ma affrontare e risolvere il problema quello no! E' impossibile e loro ci spiegano che questo è dovuto a certi circuiti nel cervello che non funzionano a dovere... Io di questo ne ho sempre dubitato anche perché ho avuto spesso a che fare con studenti a cui fare ripetizioni e li ho imparato molto sull'intelligenza umana e su come si superano certi problemi.

Ma veniamo a noi: a mio nipote qualche anno fa venne diagnosticata una disgrafia e se guardate questo esempio capirete il perché:


Ora i calcoli sono giusti e lui a scuola va bene un po' in tutte le materie ma a scrivere in bella grafia: ha sempre scritto così!
Così la maestra insisté perché andasse da uno specialista anche perché erano anni che non riusciva a  farlo migliorare e lo specialista certificò la disgrafia ed ecco che la scuola si attivò per fargli trovare un bel computer sul banco: tanto non c'è niente da fare.

Ma nella scuola che vorrei i problemi si affrontano e si cercano soluzioni, con calma senza pretese e ben consci che spesso non è facile e il fallimento è un opzione plausibile, ma mettendoci il massimo dell'impegno.
Ora guardate questo: é stato scritto dalla stessa mano:


Be' certo si può migliorare ma non ho dubbi che lui lo possa fare e il miglioramento è netto e netto è il superamento della disgragfia!

Che è successo? Io faccio da volontario a un doposcuola e anche lui ci viene e martedì scorso ho avuto l'occasione buona, sono riuscito ad allontanare da lui tutte le varie educatrici che non fanno altro che stressarlo col tipico atteggiamento da maestrine, lo ho tranquillizzato dicendogli che anche se sbagliava non importava gran che (infatti c'è un errore in quanto un risultato del problema sotto non è quello corretto, ma io non ho detto niente); ho dovuto quasi litigare con le educatrici per allontanarle e gli ho detto di provare a scrivere bene e gli chiesto se sapeva il perché:
"per essere ordinato" mi ha risposto
"no per fare in modo che altri riescano a leggerlo" gli ho detto.
A quel punto gli ho detto di stare dentro i quadretti e di scrivere con calma e voilà! Forse a molti non sembrerà gran cosa ma chi ha a che fare con queste cose dirà che è un miracolo.

Che è successo? Semplice si è creata una situazione favorevole: intanto il mio ruolo: di me si fida in quanto tra me e lui c'è affinità e io riesco a farmi ascoltare da lui guardandolo negli occhi e parlandogli con calma (tutti abbiamo persone di cui ci fidiamo e altri di cui non ci fidiamo e giustamente accettiamo aiuto solo da chi ci ispira fiducia) così ho potuto dargli una motivazione razionale del perché andava fatto e lui (che è molto razionale) ha trovato un buon motivo per farlo; la seconda cosa è stato costruirgli attorno una bolla sicura e non stressogena: guardandolo scrivere ho capito che ha sempre scritto male in quanto doveva finire in fretta per togliersi da quella situazione di stress che gli adulti, maestri, genitori educatori creavano per cui la maestra nel insistere a risolvere il problema coi metodi sbagliati non faceva altro che rafforzarlo.

Ecco qua, ne son proprio felice: nella scuola che vorrei i problemi si affrontano con calma, saggezza e acume, e alcuni di essi si risolvono.

lunedì 26 marzo 2012

Guardare il cielo

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Questa sera ho scattato questa foto: sono la Luna e Venere allineati in cielo, più sotto si vedeva Giove molto meno luminoso di Venere.
Il cielo è uno spettacolo meraviglioso che abbiamo sopra le nostre teste, io mi diverto a guardarlo ad occhio nudo, a riconoscere le costellazioni e seguo i transiti dei pianeti attraverso di esse: per altro si vedeva anche Marte tra le gambe del Leone.
Oggi queste cose si leggono sui libri si vedono in TV o nei film e senza accorgersene si perde il contatto con la realtà, si perde la consapevolezza di chi si è e del mondo in cui si vive: ci si rifugia in una realtà artificiale che ne è una brutta copia in cui mancano quelle sensazioni che ci fanno sentire vivi che ci permettono di percepire la nostra realtà e identità: il risultato è un vuoto dentro che si cerca invano di colmare con cibi o oggetti il più possibili costosi ma ciò non fa altro che allontanarci dalla realtà e fa crescere il vuoto.
Allora io guardo il cielo, la mie montagne, i laghi, gli alberi, i fiumi, la gente e gli animali: mi riconcilio con la mia natura e sto bene.

lunedì 19 marzo 2012

Ti amo fratello pesce

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Su faccialibro Christian Bellesini scrive:

Ciao ragazze e ragazzi...Ormai si scopre di tutto tutti i giorni...a tavola (naturalmente pasta veg) guardo un attimo Discovery Channel...disgustato. Praticamente si parlava della cattura e della preparazione del famoso e velenosissimo pesce giapponese, il Fugu...Faccio un rapido riassunto... Viene pescato con delle lenze apposta, e naturalmente l'esca è un altro pesce; poi visto che è davvero letale, per fare in modo che non morda ed uccida gli altri sventurati come lui (dimenticavo di dirvi che deve assolutamente essere vivo fino al ristorante...) gli vengono tagliati e strappati i denti con delle tronchesine direttamente dal pescatore...(forse è per questo che qualcuno ritiene la pesca uno sport...). Poi portato al mercato del pesce e venduto (naturalmente a cifre esorbitanti), e finalmente arriva al ristorante dove il cuoco ha dovuto aspettare ben 5 anni la licenza per cucinare questa leccornia. Quindi la parte più truce...come dicevo prima il pesce deve rimanere il più possibile vivo e quindi il cuoco lo tramortisce con il manico del coltello ed inizia ad amputargli coda, pinne e bocca....ed il pesce è ancora vivo e il cronista ci teneva proprio a confermarlo e con lui il cuoco...poi eviscerato, ed anche in questa operazione il pesce si muoveva ancora, spero solo per stimoli nervosi autonomi e non per dolore...pulito e ripulito viene servito crudo, un solo milligrammo del suo veleno è letale. Ecco...non ho commentato perché mi sembra futile, è solo per spiegare a chi sempre chiede: "Aaaa ma sei vegetariano, ma il pesce lo mangi vero?" Sì perché il pesce cresce sugli alberi, e cadendo nel nostro piatto sviene e non sente dolore...Buona giornata, e soprattutto una buona giornata a quegli "sportivoni" dei pescatori!

Questo mi ha ispirato questi tre commenti, metto tutto come mi è venuto di botto,:

Il mondo delle "leccornie" è davvero assurdo, certe cose sono il sintomo della follia e del degrado spirituale che stiamo vivendo: la gente che mangia questi cibi mi fa una gran pena reagisce in questo modo solo per cercare di arginare un disagio che sente dentro e così facendo il disagio si allarga.
Mangiare il pesce palla, che è un pesce velenoso è un modo per cercare di domare una natura che si percepisce ostile attraverso il denaro: tu mi vuoi uccidere e io ti mangio ottenendoti con tutti i miei soldi perché sono più potente. Chiaramente così facendo ci si innemica ancora di più la natura che si percepirà ancora più ostile e si dovrà trovare un altro metodo ancora più forte di domarla: è sintomo di un conflitto con l'animalità che ci portiamo dentro che così facendo si allarga e aumenta il disagio, il mal di vivere e la percezione del mondo ostile (io faccio del male al mondo: il mondo fa del male a me); non ci si sente più a posto su questo pianeta e ciò porta alla malattia. La via opposta e la ricerca dell'armonia con la natura che porta a sentirsi bene e a percepire il mondo non più come aggressivo ma come una danza di esseri che si rispettano a vicenda, è vero che a volte esiste la violenza e ci fa orrore, il leone insegue ,uccide e mangia il cucciolo di gazzella ma tutto ciò avviene con serenità in quanto questo fa parte del grande disegno della vita e il leone non lo fa in quanto ha problemi psichici ma solo perché è la sua natura e vuole vivere: è un modo tragico di stare al mondo ma non orribile come farsi servire un pesce palla al tavolo in un ristorante pagando qualche migliaio di euro. Io preferisco la via dell'armonia: io rispetto la natura e la natura rispetta me: io non aggredisco il pesce palla: che ragione c'è, il pesce palla non aggredisce me del resto il suo veleno gli serve per vivere (è un modo di difendersi) e non lo vuole certo sprecare per me visto che produrlo gli costa molta energia.

Ti amo fratello pesce.

domenica 19 febbraio 2012

Creta di parole

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Il mio blog avrebbe dovuto chiamarsi "Creta di parole" lo stesso nome mi piacerebbe darlo alla mia raccolta di poesie che chissà forse in futuro pubblicherò; la prima poesia di tale raccolta sarà questa che scrissi alcuni anni fa:









Specchio


In questo luogo non troverete nulla

Atlandide è troppo lontana :
troppe nuvole la avvolgono 

In casa mia non entrerete : privato 

Questa è creta di parole
spetta al vostro spirito darle forma


venerdì 27 gennaio 2012

Il cuore della montagna

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Tanti anni fa (ormai ne sono passati quasi venti) al mio primo anno di università durante una pausa tra una lezione di analisi matematica e l'altra, mi venne da scrivere una poesia: disegnai una montagna e a uno a uno vennero fuori i versi; faccio anch'io fatica ad interpretarli ad ogni modo mi piacciono molto:







IL CUORE DELLA MONTAGNA
NEL SOFFIO DELL ' ESISTENZA
UN PUNTO DI NULLA
NEL RUDE PURO APPARATO

LA ROCCIA DURA
LA TERRA UMIDA
SPINGONO IL CUPO GELO DELLA VETTA
NELL ' ANIMA DI DIO
PER MILLE VENE VORTICOSE
PER MILLE SOGNI PERITURI
NEL FINITO DI CANDIDI FIORI
CHE AVVOLGONO SPIRITI
IL CUORE DELLA MONTAGNA