mercoledì 28 dicembre 2011

La scuola che vorrei.

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Immagine presa dal sito del ministero dell'istruzione:
 ma è davvero così la scuola?

Mentre me ne sto qui solo soletto in vacanza penso ancora una volta a quell'inferno in cui sono precipitato all'età di sei anni e da cui non sono ancora uscito: la SCUOLA. Il mio primo giorno di scuola mi è ancora impresso in mente ero molto eccitato ovviamente e per la prima ora andò tutto bene: la maestra scrisse il mio nome e io lo ricopiai sul quaderno, ma poi finita la prima ora arrivò la noia e la sofferenza. E così mi feci elementari, medie, superiori, università e ora ovviamente faccio l'insegnate e spesso mi chiedo: "Ma che cazzo ci faccio ancora qui?"
Se sono a scuola è per una ragione semplice: è che in teoria mi "piacerebbe"; il fatto è che io sono un drogato di cultura, per questo ho fatto questo blog, e a me la cultura piace tutta: mi piace quella umanistica e per questo leggo e scrivo, mi piace quella scientifica e per questo mi sono laureato in fisica, mi piace quella tecnica e mi diverto a smanettare nell'informatica, mi piace quella economica e anche tutte le altre che non sto qui a elencare; poi mi piace quella alta: adoro i tragici greci soprattutto Euripide, quella popolare come il grande Davide Van de Sfroos, e quella bassa: adoro Dragonball; mi piacciono i laboratori... e basta non vi rompo più: mi piace tutto.
Per queste ragioni la scuola mi "piacerebbe" ma purtroppo ogni volta che ci entro dentro mi trovo nel solito girone dantesco e ho l'impressione di trovarmi in un luogo che fa l'opposto del suo scopo: al posto di far crescere gli alunni, e anche gli insegnatio, li distrugge sul piano psicologico, morale e intellettuale.
Che la scuola sia fallimentare è chiaro come la luce del sole: basta vedere gli adulti quanti scrivo o anche solo leggono un libro? Quanti sanno fare un calcolo e un ragionamento matematico? Quanto sanno aggiustare qualcosa? E chi ha una cultura spesso se l'è fatta fuori dalla scuola. Avete mai provato a intavolare una discussione sul padre della nostra lingua l'immenso Dante Alighieri? Avete guardato le facce schifate degli astanti generate dall'associazione: Dante-Scuola?
Sul perché si sia generato tutto ciò ho riflettuto a lungo e sono arrivato a una soluzione: riflettete qual è il vero scopo della scuola? Istruire? Che fa realmente la scuola? Secondo me lo scopo principale della scuola è selezionare: a parte per i raccomandati da papà a scuola si è tutti uguali ma qualcuno va bene e questo diventerà geometra o ragioniere o perito, e se va ancora meglio farà l'ingegnere, l'architetto, il medico, lo scienziato, lo scrittore o l'astronauta. Per gli altri ci sono i lavori più umili: riempire gli scaffali del supermercato, consegnare i pacchi o pulire i culi dei vecchi. Del resto i genitori vogliono che i figli studino solo perché così potranno fare strada nella vita non perché gli studenti sappiano la poetica del fanciullino del Pascoli. A scuola se uno studente dimostra di sapere rispettare le regole, di studiare e imparare a memoria in modo continuo, di saper eseguire le istruzioni che portano alla soluzione di un calcolo, di fare questo per anni allora lo diplomiamo e lo laureiamo, altrimenti riempirà di merendine il distributore automatico.
Detto ciò vediamo la scuola che vorrei, le mie conclusioni sono frutto di anni di osservazioni più che di letture pedagogiche. Per prima cosa l'edilizia: la scuola è struttura per inquadrare tutti in aule dietro ai banchi: sbagliato ci vogliono ambienti dove ci si possa muovere liberamente, con bei colori e bei suoni dove l'alunno e il docente possano trovare il loro posto dove sentirsi a proprio agio, qua si dovrebbero organizzare dei corsi alcuni di tipo generale in cui insegnare le cose basilari, obbligatori perché un po' di disciplina va insegnata, in cui gli alunni vengono messi tutti insieme ma questo solo per un paio di giorni alla settimana, per gli altri tre giorni (perché nella scuola che vorrei si va solo cinque giorni mattina e pomeriggio) si lascia libertà a docenti e alunni di organizzarsi come meglio credono mettendo a loro disposizione strumenti di vario genere: strumenti musicali, tele e pitture, laboratori scientifici, biblioteche, computer, scacchi e quant'altro in modo che la curiosità intellettuale prenda il sopravvento. E poi i voti: per come la vedo io ci vogliono in quanto lo studente deve rendersi conto di cosa sa fare ma non andrebbero mai divulgati e non dovrebbero aver peso sulle promozioni e sulle bocciature.
So già che molti, ammesso che siano arrivati al leggere fin qui diranno: si così si passa tutto il tempo a cazzeggiare! e allora che cosa cambia visto che ad ogni modo la scuola non funziona? Una scuola rilassante avrebbe molto ricadute positive ridurrebbe senza dubbio le incazzature e dunque l'alcolismo, l'uso di droghe tra i ragazzi (che è la stessa cosa), i suicidi, la depressione, gli psicofarmaci e l'infelicità umana. E poi io sono certo che andando a regime un sistema scolastico che mette al centro la voglia di conoscere e di fare degli alunni dopo qualche tempo di assestamento produrrebbe gente molto più istruita e che non si schifa a parlare di Dante e della Divina Commedia.
Tutto ciò è utopico? Forse ma ad ogni modo la scuola e la società stanno degenerando fra alcolismo grandi fratelli e gente sempre incazzata che non fa altro che lamentarsi e non ha più il coraggio di fare figli, per cui io aspetto che la società degeneri del tutto perché a quel punto si potrà lavorare a sistemare le cose senza trovare troppe resistenze; e nel frattempo vado a scuola e faccio le mie piccole battaglie anche perché sebbene non si possa cambiare tutto il mondo ognuno di noi può cambiare una piccola fetta di mondo e ciò è molto appagante andando nella direzione che ho esposto.
Grazie a tutti coloro che hanno letto fin qui: il tema è finito, se lo legge qualche prof potrebbe mettermi il voto tra i commenti?

mercoledì 21 dicembre 2011

Tanti auguri per il solstizio d'inverno

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Oggi alle ore 5.30 c'è stato il solstizio d'inverno. E' un stato momento fondamentale perché è il momento astronomico esatto in cui finisce un ciclo e ne inizia un altro. 
Dal 21 giugno scorso sta avvenendo un dramma: il sole percorre un sentiero sempre più basso e più corto nel cielo; la luce che illumina il nostro mondo la si vede per un tempo sempre più corto ed è sempre più fioca, sempre più pallida; le tenebre della notte pian piano invadono le nostre giornate e la poca luce che arriva è sempre meno in grado di riscaldare la terra e l'aria. Per tale ragione la situazione di questo momento (al 22 dicembre) è drammatica: le nostre giornate sono troppo corte, il buio arriva presto la sera mentre il gelo ha invaso il nostro mondo: l'erba è diventata gialla nei prati e sta morendo lentamente, le piante hanno perso le foglie e sono solo scheletri puntati verso il cielo, gli animali si rintanano sotto terra e patiscono per il freddo e la fame.
E' chiaro che non può continuare a lungo così, la vita non può sopravvivere a lungo in tale stato: andando avanti così tutta la vita morirà e il mondo diventerà un deserto gelido e morto.
Ma non c'è da avere paura: la nostra specie vive da molto tempo e tutto questo lo si è già visto molte volte; in precedenza tale processo di morte si è sempre arrestato, il sole ha smesso di scendere nel cielo e ha ricominciato ad alzarsi, la luce è tornata a illuminare più a lungo, con più intensità; con essa è tornato il caldo, le piante sono ridiventate verdi, gli animali sono usciti dai loro rifugi e la vita è tornata rigogliosa.
Abbiamo già visto molti cicli: sono molto regolari e ciò ci permette di calcolare l'istante stesso in cui finisce un ciclo e un altro riprende: si può stare relativamente tranquilli sul destino del nostro mondo, e di noi stessi: la luce vincerà le tenebre e con essa tornerà la vita: tutto ciò è già successo molte volte: si ripeterà come sempre.
Da prima di dove arriva la nostra memoria tale giorno lo si festeggia e da questa antichissima festa sono nate quattro feste che si svolgono alcune prima e altre dopo (col passare del tempo problemi nel conteggio hanno spostato di alcuni giorni la data) il solstizio; ma al centro di queste feste ci sta la luce e il suo ciclo: così il 12 e 13 dicembre si festeggia Santa Lucia (nella notte più corta che ci sia) notare il nome Lucia: luce; poi c'è il natale cristiano il 25 dicembre: nasce un bambino che porta la luce nel mondo, si addobbano gli alberi con delle luci; poi viene capodanno in cui finisce un anno e ne comincia un altro: si buttano le cose vecchie, si illumina la notte coi fuochi d'artificio; e infine la befana in cui si fa un falò, ancora luce, e si brucia la vecchia: fine di un ciclo; oppure per i cristiani arrivano dei Magi guidati da una stella: ancora luce. E in tre di queste feste arriva qualcuno: Santa Lucia, San Nicola ovvero Babbo Natale, Gesù bambino, la Befana, i Re Magi a portare doni a dei bambini.

Per cui qualunque è il modo in cui festeggiate:

BUONE FESTE A TUTTI: CHE LA LUCE SCONFIGGA ANCORA UNA VOLTA LE TENEBRE

domenica 18 dicembre 2011

Io sono un apostata.

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Un paio di anni fa, dopo averci pensato su per un bel po', ho deciso di fare l'atto di apostasia; ho scritto la seguente lettera e, circa sei mesi dopo, mi sono recato dall'arciprete del mio paese Talamona; avrei potuto fare come tanti e inviare una lettera al vescovo ma per la mia uscita dal cattolicesimo volevo qualcosa di più personale, ecco la lettera:


ATTO D'APOSTASIA


Domanda di sbattezzo


Io sottoscritto Cesare Vola, nato a Morbegno (SO) il 06/06/1972, residente a Talamona (SO) essendo stato battezzato nella parrocchia di Talamona in data di poco successiva alla mia nascita, le sarei grato di voler apporre sul registro dei battesimi, vicino al mio nome, la seguente annotazione:

“non desidera più appartenere alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana con effetto immediato a partire dal 6/8/2009” 

Sono giunto a una tale decisione a seguito di anni di studi, riflessioni e di esperienze spirituali che mi hanno portato a concludere che:

  • Il popolo ebraico non ha avuto da Dio alcun trattamento particolare essendo egli il dio di tutti gli uomini e non solo di un popolo particolare.
  • Il popolo ebraico non ha mai avuto alcuna conoscenza spirituale superiore a quella degli altri popoli che hanno vissuto o vivono attualmente sulla terra.
  • Le vicende relative alla vita di Gesù figlio di Giuseppe sono un mito e non raccontano fatti storici ma al più sono storie romanzate di fatti accaduti o attribuiti a Gesù figlio di Giuseppe.
  • La chiesa cattolica romana è il prodotto di costruzioni intellettive umane e non porta alcun messaggio più vero di quello di qualsiasi altra religione.
  • Non c'è alcuna ragione di essere salvati non esistendo alcun peccato originale.



La verità spirituale è un puzzle complicato che per essere compreso va cercato:

  • in tutti i prodotti delle riflessioni umane, senza privilegiarne alcuna,
  • nell'ascolto delle verità che ogni uomo porta con sé,
  • nella verità presente nel proprio spirito,
  • nella contemplazione del cosmo: gli animali, i vegetali, i funghi, l'aria, la terra, l'acqua, le stelle, i cristalli, la materia... e le leggi fisiche che governano il cosmo materiale,
  • nelle regole e nelle strutture della matematica, 
  • nell'ascolto dei messaggi che il cosmo ci invia. 




Risulta chiaro che per dette ragioni non vi è più alcuna ragione perché io appartenga alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana e di conseguenza vi chiedo di effettuare l'annotazione sopraccitata nella lista dei battezzati tenuta nella vostra chiesa / diocesi e di inviarmi un attestato di questa variazione tramite lettera debitamente sottoscritta. 

Si allega fotocopia del documento d'identità.

Nell'attesa di una vostra conferma scritta, vi invio i miei più distinti saluti.

Redatto a Talamona il 6/8/2009.                In fede Cesare Vola





Quel'incontro chiaramente fu piuttosto emozionante, l'arciprete quel giorno dopo aver letto la lettera mi chiese se ne volevo parlare e io ovviamente risposi di si per cui avendo degli impegni mi diede un appuntamento per alcuni giorni dopo: mi chiese se volevo riprendermi la lettera e riportagliela ma io gliela lasciai: la riprese con un certo malcelato ribrezzo.
Dopo alcuni giorni tornai e esposi le mie idee che sono essenzialmente quelle espresse nella lettera, ne seguii una discussione molto civile, di circa un ora io proponevo le mie tesi e lui le trattava con sufficienza. Ad ogni modo finita la discussione mi chiese se doveva inoltrare la lettera che stava sulla sua scrivania al vescovo e io dissi di si: ci rimase un po' male, mi dispiace ma era necessario per la sua crescita spirituale.
Quando uscii e mi trovai in strada mi vennero addosso delle emozioni strane e mi resi conto della ragione per cui avevo aspettato anni a farlo e della ragione per cui molte persone non cristiane trovano tutte le scuse per non fare atto di apostasia: sentii una strana pressione nel petto che poi si sciolse e mi guardai in giro in preda a una strana ubriacatura: era avvenuta in me una emancipazione ma ora mi sentivo solo e sperduto nel mondo...
Ad ogni modo tale emozione poi è passata e ora quel senso di solitudine si è mutato in un bel senso di pienezza, di appartenenza alla grande comunità umana: la setta cattolica mi dava solo un falso senso di appartenenza che poi generava una profonda solitudine: l'emancipazione mi ha dato un vero senso di appartenenza ad una comunità più grande: l'umanità.

mercoledì 14 dicembre 2011

Ecco il bosone di Higgs, per chi vuol credere.

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Dalle notizie che giungono dal CERN di Ginevra riportate dal "Corriere della sera" qui pare proprio che il bosone di Higgs esista, e la cosa non mi sorprende affatto.
Ma andiamo per gradi: che cos'è il bosone di Higgs? E che cosa si sta facendo al CERN.
Al super acceleratore di Ginevra succede questo: si prende dell'idrogeno e lo si scalda in modo che la temperatura rompa i legami tra elettroni e protoni, dopo di che attraverso dei campi elettrici prodotti con delle griglie si accelerano i protoni (il protone carico passando attraverso due griglie caricate in modo opposto riceve una spinta, dopo di che lo si fa girare in più percorsi ad anello in modo da continuare a dargli calci e a farli sempre più accelerar) quando si raggiunge la velocità deisiderata li si fa scontrare uno contro all'altro: a questo punto i protoni che si scontrano danno luogo alla produzione di un gran numero di particelle (ovvero oggetti più piccoli di un atomo) e di eventi  e attraverso i rilevatori si raccolgono tutti i dati cercando di eliminare tutti i vari disturbi che si presentano. A questo punto in questo marasma a particolari energie, ovvero velocità, si dovrebbero produrre degli eventi particolari riconducibili alla presenza dell'Higgs che non è una particella vera e propria, ma una particella che rende più probabili una deviazione in una particolare direzione.
Tutto chiaro no?E' una cosa complicatissima, e queste macchine producono una quantità enorme di eventi (dunque di gigabyte di dati al secondo) i quali vengono analizzati per mesi da molti computer messi in rete in modo da eliminare tutti gli errori e da far emergere l'evento che interessa tra un gran numero d'altri.
Ma questo è solo l'aspetto sperimentale, l'aspetto teorico è anche questo molto complesso: infatti la teoria che descrive questi fenomeni, e che prevede l'esistenza del bosone di Higgs, in realtà è non solo complicatissima ma non permette di fare calcoli esatti: per cui per calcolare si usano delle complicatissime formule empiriche a cui si sommano piccole correzioni teoriche. Ovviamente per fare questi calcoli ci vogliono molti computer messi in parallelo.
Per cui essendo una faccenda così complessa ci lavorano in molti "specialisti" ognuno dei quali fa solo la sua piccola parte di teoria, sperimento o calcolo numerico: poi si impacchetta tutto e se la teoria e l'esperimento producono particolari risultati ad una determinata energia ecco che esiste il bosone di Higgs. Nel frattempo si sono pubblicati migliaia di articoli teorici, sperimentali o di calcolo e migliaia di fisici hanno impostato la loro carriera proprio su questo campo e sperano che i risultai tornino anche perché devono rendere conto di tutti i soldi spesi per fare l'esperimento: decine di migliaia di euro.
E' chiaro che si può essere perplessi su tutto ciò, sopratutto se si pensa che anche se il bosone esistesse la fisica della particelle elementari resterebbe piena di problemi e di cose incomprese, che non ci sarebbero risvolti tecnologici e non si può neanche affermare di conoscere ciò che è successo al Big Bang in quanto le energie in gioco sono infinitesime rispetto a quelle che ci sarebbero state nei primi istanti dell'universo.
Infine c'è un altra faccenda: la ripetibilità dell'esperimento. Infatti i sostenitori della scienza affermano che si può accettare una verità scientifica solo nel caso in cui una tale scoperta viene confermata da laboratori indipendenti: ciò serve a evitare che uno o un gruppo di scienziati possa affermare quello che gli pare. Purtroppo l'acceleratore del CERN è l'unico in grado di effettuare un tale esperimento per cui qualsiasi risultato produca non verrà mai (nei prossimi decenni) confermato o smentito da un laboratorio indipendente. Per tale ragione al CERN si sono messi due rilevatori indipendenti in modo che uno possa smentire quello che dice un altro e se affermano la stessa cosa allora si ha la conferma; per quel che mi riguarda ciò non mi basta di certo in quanto non credo possibile che due gruppi di scienziati che stanno nella stessa città e che si trovano negli stessi laboratori e negli stessi pub e soprattutto che fanno parte della medesima comunità che ha interesse ha produrre un risultato positivo dopo anni di fallimenti (il fatto che si possano parlare e far tornare i risultati è una concreta possibilità in quanto cose del genere in passato sono già successe e documentate).
Per cui non mi stupisce che si stia scoprendo che il bosone di Higgs esiste; tutto sommato l'umanità ha bisogno di storie e ha bisogno di credere di vivere in un mondo conosciuto, ciò è tranquillizzante in quanto non c'è nulla di più difficile da digerire dell'ignoto. E così ci si vuole raccontare che esiste una scienza capace di andare a fare luce su tutte le problematiche per cui si è tutti li ad aspettare e a sperare di scoprire l'esistenza di questa famosa "particella di dio" e si finirà con lo scoprirla. Ma, a parer mio, la scienza è un altra cosa, questo assomiglia di più a una nuova religione.

lunedì 5 dicembre 2011

Bye bye Bill Gates passo a Ubuntu.

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Ebbene si, alla fine mi sono deciso; dopo anni passati a installare sistemi operativi Open Source forse questa è la volta buona che abbandono definitivamente il buon vecchio Bill per il mondo Linux.
Ora ricordo la prima volta che un mio amico mi mise su il Linux sul mio computer, era una release (ovvero una delle tante versioni) Red Hat 6 punto qualcosa, ricordo che partì e funzionò e mi parve già un gran successo ma purtroppo non riuscii a farci gran che: le periferiche non si installavano. Poi ogni tanto mettevo una nuova realese: (Suse, Mandrake...) ci studiavo per alcuni giorni, facevo funzionare qualcosa, impazzivo a cercare i driver, ma poi mi arrendevo. Ad ogni modo la Mandrake l'ho usata per qualche anno, assieme a Windows, ma il software era limitato, e la adoperavo soprattutto per andare su internet, per evitare i problemi di virus e animaletti vari, ma per i giochi, e il software mi appoggiavo al windows.
Veniamo a oggi, da anni mi parlano bene di Ubuntu e volevo metterlo ma sul mio vecchio fisso per qualche ragione non funzionava (lo installavo ma il computer si impiantava dopo secondi) probabilmente un programmatore esperto avrebbe risolto il problema ma io solo uno smanettone (è stato sempre questo il problema con Linux avere dei problemi che richiedono studio per risolverli); alla fine ho deciso di comprare questo portatile un TravelMate Acer attratto dal fatto che lo vendevano senza Windows (per cui costa solo 350 € non dovendo sborsare l'obolo di 100 € a Bill) e con una versione di Linux, il Linpus nativo.
Fatto l'acquisto e il computer è arrivato, Linpus si è rivelato una delusione, è un sistema operativo con pochissime funzionalità; ad ogni modo ho messo Ubuntu, è stato facile: nessun problema ( a parte che la chiavetta internet Alcatel che non funziona e ho dovuto cambiarla) e funziona tutto benissimo. Ora tramite Ubuntu il mondo Linux è diventato molto più funzionale e facile da usare anche per uno smanettone come me. Ho provato anche a mettere il Wine, un programma che permette di far funzionare i programmi per windows, vedremo che riuscirò a incavarne.
Per cui ora scrivo sul blog dal mio portatile con Linux Ubuntu e dico by by al vecchio Bill.