giovedì 5 aprile 2012

Come si guarisce dalla disgrafia.


Qualche tempo fa scrissi un post sulla scuola che vorrei, avevo un po' di idee in testa... Ora riprendo il discorso entrando un po' nello specifico e parlando di un caso particolare.
Noi insegnati siamo abituati ad avere a che fare con tutti i vari dis (lessici, calculici, grafici) che ci propinano gli psichiatri e questi stessi esimi medici a volte vengono a scuola a spiegarci che per questi problemi non c'è niente da fare e allora si deve usare gli strumenti "compensativi" caratteri più grandi, uso della calcolatrice ecc... Ma affrontare e risolvere il problema quello no! E' impossibile e loro ci spiegano che questo è dovuto a certi circuiti nel cervello che non funzionano a dovere... Io di questo ne ho sempre dubitato anche perché ho avuto spesso a che fare con studenti a cui fare ripetizioni e li ho imparato molto sull'intelligenza umana e su come si superano certi problemi.

Ma veniamo a noi: a mio nipote qualche anno fa venne diagnosticata una disgrafia e se guardate questo esempio capirete il perché:


Ora i calcoli sono giusti e lui a scuola va bene un po' in tutte le materie ma a scrivere in bella grafia: ha sempre scritto così!
Così la maestra insisté perché andasse da uno specialista anche perché erano anni che non riusciva a  farlo migliorare e lo specialista certificò la disgrafia ed ecco che la scuola si attivò per fargli trovare un bel computer sul banco: tanto non c'è niente da fare.

Ma nella scuola che vorrei i problemi si affrontano e si cercano soluzioni, con calma senza pretese e ben consci che spesso non è facile e il fallimento è un opzione plausibile, ma mettendoci il massimo dell'impegno.
Ora guardate questo: é stato scritto dalla stessa mano:


Be' certo si può migliorare ma non ho dubbi che lui lo possa fare e il miglioramento è netto e netto è il superamento della disgragfia!

Che è successo? Io faccio da volontario a un doposcuola e anche lui ci viene e martedì scorso ho avuto l'occasione buona, sono riuscito ad allontanare da lui tutte le varie educatrici che non fanno altro che stressarlo col tipico atteggiamento da maestrine, lo ho tranquillizzato dicendogli che anche se sbagliava non importava gran che (infatti c'è un errore in quanto un risultato del problema sotto non è quello corretto, ma io non ho detto niente); ho dovuto quasi litigare con le educatrici per allontanarle e gli ho detto di provare a scrivere bene e gli chiesto se sapeva il perché:
"per essere ordinato" mi ha risposto
"no per fare in modo che altri riescano a leggerlo" gli ho detto.
A quel punto gli ho detto di stare dentro i quadretti e di scrivere con calma e voilà! Forse a molti non sembrerà gran cosa ma chi ha a che fare con queste cose dirà che è un miracolo.

Che è successo? Semplice si è creata una situazione favorevole: intanto il mio ruolo: di me si fida in quanto tra me e lui c'è affinità e io riesco a farmi ascoltare da lui guardandolo negli occhi e parlandogli con calma (tutti abbiamo persone di cui ci fidiamo e altri di cui non ci fidiamo e giustamente accettiamo aiuto solo da chi ci ispira fiducia) così ho potuto dargli una motivazione razionale del perché andava fatto e lui (che è molto razionale) ha trovato un buon motivo per farlo; la seconda cosa è stato costruirgli attorno una bolla sicura e non stressogena: guardandolo scrivere ho capito che ha sempre scritto male in quanto doveva finire in fretta per togliersi da quella situazione di stress che gli adulti, maestri, genitori educatori creavano per cui la maestra nel insistere a risolvere il problema coi metodi sbagliati non faceva altro che rafforzarlo.

Ecco qua, ne son proprio felice: nella scuola che vorrei i problemi si affrontano con calma, saggezza e acume, e alcuni di essi si risolvono.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve , sono la mamma di una bimba di 7 anni che fin dall'inizio ha avuto problemi a scuola essendo sempre un passo indietro ai suoi compagni, ora alla soglia della terza elementare ho deciso di farle fare una visita in un consultorio e farla vedere da persone specializzate. Ieri la sentenza, sua figlia è affetta da disgrafia ed è inutile che lei la segue tanto perché con tutti gli sforzi non ci saranno mai miglioramenti, questo problema la accompagnerà per tutta la vita. Morale della favola mi hanno dato un certificato da consegnare a scuola nel quale è riportato la sua difficolta e il dovere da parte delle insegnanti di valutare in modo diverso dagli altri bambini i suoi operati a scuola...........ora chiedo il suo consiglio, da insegnante e da zio, ma è possibile che una soluzione non ci sia per poter vedere miglioramenti????????? grazie in anticipo!!!!!
Una mamma tanto preoccupata!

Cesare Vola ha detto...

Quest'anno ho fatto il tirocinio all'abilitazione per l'insegnamento della matematica e della fisica; si è parlato di DSA (disturdi specifici dell'apprendimento) e a un certo punto uno di noi ha confessato di essere discalculico e di non saper fare le tabelline: lui è laureato in matematica e fa il professore di matematica! Al corso hanno detto che non è vero che non si può migliorare: c'è che ci riesce e c'è chi nonostante abbia un problema di vario genere riesce a trovare delle strategie per riuscire lo stesso negli studi nonostante il problema. Certo non vale per tutti.
Per cui per come la vedo io la problematica se c'è va accettata e i bambini non vanno troppo stressati se hanno delle difficoltà; però contemporaneamente vanno anche messi in condizione di affrontare le loro difficoltà in un ambiente che li accetta e che gli da fiducia: di certo se si da retta a coloro che dicono che non c'è nulla da fare non si otterrà nessun buon risultato.

Anonimo ha detto...

Anch'io sono una mamma, il mio bambino e dislessico quindi lo porto dalla logopedista che costa 35€ ogni seduta che dura 40 minuti, inoltre spero di vedere al più presto dei risultati.

Unknown ha detto...

Sono disgrafico ma ormai ho 44 anni e possibile migliorare?